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Ecografia Bologna

L’Ecografia è un sistema di Diagnostica per immagini che utilizza gli ultrasuoni a diverse frequenze per visualizzare gli organi interni, il sottocute, i tratti articolari e muscolo tendinei.

In Ecografia gli Ultrasuoni vengono emessi da una sonda appoggiata sulla cute e vengo assorbiti o riflessi dai tessuti in modo diverso. La stessa sonda è in grado di rilevare il grado di energia riflessa dai tessuti trasformando questa intensità di ritorno in immagini sul monitor. Il Medico Ecografista ha poi il compito di interpretare le Immagini così prodotte.

Quando fare un’ecografia?

L’Ecografia è un esame non invasivo e prevede una minima preparazione per alcuni indagini quali il digiuno sei ore prima e l’idratazione bevendo acqua al fine di riempire la Vescica.

L’Ecografia grazie all’avanzamento tecnologico può essere eseguita in Studio e a Domicilio rendendolo un esame sempre più affidabile. L’ecografia dovrebbe essere sempre eseguita su indicazione di un medico specialista o del proprio medico di medicina generale.

Risulta utile come mezzo di prevenzione anche in assenza di patologie evidenti come per i controlli di prevenzione alle Mammelle o alla Prostata.

L’Ecografia viene considerata una Diagnostica per immagini di primo livello. Per le sue caratteristiche di facile e veloce esecuzione la rendono uno strumento molto utile ed ormai quasi insostituibile. Già in una prima visita è in grado di chiarire alcune sintomatologie, di fare in molti casi diagnosi o di escludere patologie indirizzando il Paziente verso ulteriori approfondimenti.

In quali ambiti viene usata l’ecografia?

L’ecografia è un esame non invasivo e non altera i tessuti come fanno le radiazioni ionizzanti (Raggi X) e pertanto può essere usata nella maggior parte dei distratti del corpo senza temere danni. Di seguito elenchiamo gli esami che vengono maggiormente richiesti dal medico di base e dagli specialisti:

Clicca su ognuna delle voci in tabella e potrai accedere alle sezione approfondimenti medici ed ecografici

Che organi si studiano con l’ecografia addominale?

L’ecografia Addominale permette la visualizzazione del Fegato, della Colecisti e delle Vie biliari, del Pancreas, dei vasi addominali quali l’aorta ed i suoi rami (arterie renali, a. mesenterica, a. splenica…), dei Reni, della Milza, della Vescica, in parte dell’Intestino, dell’Utero e delle Ovaie e della Prostata.

Ogni tanto sento dire che è meglio fare una risonanza magnetica o una tac rispetto all’ecografia, è vero?

Questo è un argomento complesso a cui non si può dare una risposta secca. Cominciamo con l’affermare che l’ecografia è un esame operatore dipendente ossia che la qualità dell’esame e della risposta dipendono molto dalla capacità del medico che lo esegue. Per un paziente è difficile se non impossibile accedere a questa informazione. Se può essere utile è bene consultare quando disponibile in rete il curriculum del medico come personalmente ho fatto per rendere palese il percorso formativo, gli anni lavorati ed il numero di esami eseguiti. Questi dati da soli non raccontano tutto ma consentono già di farsi una prima opinione. Tornando all’argomento in questione non si sceglie l’esame più costoso o importante perché si pensa che abbia migliore capacità di visione ma l’esame che il medico ritiene più opportuno per identificare un problema.

Facciamo un breve esempio in risposta ad un quesito che mi viene frequente riproposto: “Devo fare la mammografia o l’ecografia? Quale delle due vede meglio?

I due esami utilizzano sistemi di indagine diversi: la mammografia individua e studia meglio le microcalcificazioni non visualizzabili con l’ecografia mentre l’ecografia permette di differenziare meglio le lesioni nodulari (tumori) dalle formazioni cistiche (liquide). Non solo, l’ecografia può essere ripetuta frequentemente anche in stato di gravidanza mentre questo non è possibile con mammografia.

La risposta migliore non è quella di sostenere la maggiore qualità di una metodica rispetto all’altra ma quella della necessità di integrazione tra i due esami colmando i limiti tecnici e di ripetibilità dell’esame al fine di arrivare a formulare una diagnosi o costruire un percorso di approfondimento diagnostico.

Per finire quando si deve scegliere l’esame chiedete sempre al medico prima perché a volte in buona fede o leggendo articoli sbagliati si decide senza avere una corretta cognizione dei problemi e degli esami più utili per studiarli.

Ci sono limiti all’uso dell’ecografia?

Come ogni esame vi sono limiti e possono essere i seguenti:

  • Problemi di accesso diretto con la sonda ad alcuni distretti magari molto piccoli e localizzati in aree del corpo poco accessibili alla sonda.
  • Problemi di meteorismo intestinale. L’aria è nemica dell’ecografia e scherzosamente la definisco come la nebbia in Val Padana oscurando le immagini ed ostacolando l’esame.
  • Problemi di corporatura. In caso di persone molto obese possiamo incontrare difficoltà sia per la visibilità interna dell’addome che per la scarsa capacità collaborativa.
  • Problemi collaborativi. Vi possono essere persone che per problemi fisici e pertanto indipendenti dalla loro volontà non possono essere collaborativi ed altri non lo sono per atteggiamento.
  • Problemi di mancata o errata preparazione. Capita spesso ed in particolare per gli esami addominali che i pazienti decidano da soli o non leggano la preparazione e si presentino in condizioni da non potere eseguire l’esame. La scelta migliore è attenersi a quanto viene riportato nella preparazione e qualora vi siano delle difficoltà è sempre meglio farlo presente al medico o alla struttura per valutare altre possibilità al fine di non rendere l’esame inutile.
  • Per ultimo, facendo un po’ di autoironia, il problema può essere il medico che deve essere più paziente del paziente. Siamo medici e dobbiamo cercare sempre di saperci porre in modo rispettoso mai polemico anche se in alcuni casi può essere difficile per l’atteggiamento del paziente. Come uomini anche noi, a volte, possiamo sbagliare atteggiamento…

Quali sono le più recenti innovazioni in ambito ecografico?

Nel tempo all’ecografia sono state associate tecniche di indagine per meglio definire le immagini e raccogliere maggiori informazioni.

In ordine di tempo possiamo ricordare l’Ecocolordoppler che visualizza il flusso ematico all’interno dei vasi permettendoci di valutare la vascolarizzazione e la direzione del flusso tramite la trasformazione in colore del circolo ematico. Risulta pertanto molto utile in ambito vascolare per la visualizzazione di reflussi in caso di insufficienza venosa, di fistole e di trombi.

L’introduzione in seguito del Power doppler ha reso più sensibile la visualizzazione della vascolarizzazione perdendo la capacità di identificarne la direzione. In associazione all’ecocolordoppler questa metodica è molto utile in ambito reumatologico per evidenziare accentuazioni vascolari come accade per esempio nell’artrite reumatoide.

La CEUS è l’acronimo (formula abbreviata delle iniziali in inglese) che identifica l’ecografia con mezzo di contrasto. Questo esame viene eseguiti in pochi centri e per lo più ospedalieri perché utilizza un mezzo di contrasto iniettato in vena. Questo mezzo di contrasto non è pericolo ed è formato da microbolle che quando entrano nel flusso ematico amplificano in segnale ecografico di ritorno facendo brillare letteralmente lo schermo. Questa amplificazione di luminosità permette lo studio della vascolarizzazione che in funzione dei tempi di permanenza di queste microbolle nella lesione ed in funzione della velocità di entrata (wash in) e di uscita (wash out) permette di ricavare informazioni utili sulla qualità del tessuto esaminato.

Più recentemente è stata introdotta l’elastosonografia che tramite pressione della sonda restituisce il grado di elasticità di un nodulo rispetto al circostante tessuto fornendo indicazioni di benignità o malignità delle immagini osservate. Questo esame è diventato molto utile per lo studio dei noduli della Mammella, della Tiroide e per lo studio ecografico dei Muscoli dopo uno strappo per vedere la qualità della cicatrice. L’elastosonografia ha diverse varianti ed alcune permettono (fibroscan) di valutare il grado di durezza o fibrosi del Fegato permettendo la valutazione evolutiva di una Cirrosi.

Ognuna di queste metodiche contribuisce a descrivere il più possibile le immagini segnalate durante l’esame ecografico cercando di fornire dettagli utili ad una diagnosi.

Tutte le ecografie sono eseguite in Studio e a Domicilio dal Dr, Alberto Tarozzi.

Ecografia Bologna ultima modifica: 2017-04-06T08:27:49+02:00 da Alberto Tarozzi
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